Mi ami? Ma quanto mi ami? Non è la riedizione del tormentone del vecchio spot della Sip (attuale Telecom) degli anni '90 ma il dialogo tra umani e robot nel prossimo futuro. Ci sono scienziati che sono convinti che presto l'intelligenza artificiale sarà in grado di simulare e ricambiare i sentimenti umani. Sarà vero amore?
“I robot riconoscono gli stati d'animo e rispondono di conseguenza”
Ormoni dell'amore - Secondo Hooman Saman, ricercatore presso il laboratorio di Social Robotics alla National University of Singapore, sarà vero amore quello tra la futura generazione di robot e gli esseri umani. È infatti dal 2008 che studia il modo di creare dei “robot emotivi” che non solo siano in grado di riconoscere gli stati d'animo degli umani ma di rispondere di conseguenza. Il segreto sono dei robot dotati di una versione artificiale degli ormoni umani dell'amore - come la ossitocina, dopamina, serotonina e endorfine - che, aumentano o diminuiscono, a seconda del livello di affetto.
Amore, rabbia e gelosia - Robot in grado di regolare le proprie emozioni e che riescono anche a percepire le manifestazioni affettive degli esseri umani attraverso la lettura delle espressioni del viso, il tono della voce, i gesti ma anche la pressione sanguigna e la temperatura corporea. E che reagiscono agli stimoli esterno dimostrando amore e felicità, ma anche gelosia, disgusto, rabbia o altre emozioni attraverso movimenti di avvicinamento o allontanamento, segnalazioni sonore, vibrazioni, colorazioni dei led. Lo studio di questa interazione emozionale tra robot ed esseri umani è la “Lovotics” (http://www.lovotics.com/) - “love + robots” - che, come spiega Hooman Saman, un progetto multidisciplinare che attinge ai concetti fondamentali di filosofia psicologia, biologia , antropologia, neuroscienze, scienze sociali, robotica, informatica, ingegneria e intelligenza artificiale. (gt)
Silvia Ponzio
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